Come contattare cabarettisti italiani?
Come muoversi quando bisogna trovare degli artisti per una serata di cabaret?
Il mondo è pieno di comici improvvisati, alle prime armi che pur di guadagnare qualcosina per una serata si improvvisano professionisti.
Sebbene potrebbe essere consigliabile risparmiare, puntando sull’energia e la voglia di fare degli esordienti, organizzare un evento di cabaret puntando su artisti inesperti potrebbe rivelarsi troppo rischioso.
Una scelta “accorta” potrebbe essere quella di rivolgersi a dei comici affermati, ovvero quei cabarettisti che abbiano almeno dieci anni di esperienza live alle spalle. Servendovi quindi di persone di esperienza, magari affidando loro la direzione artistica degli spettacoli, avrete modo di evitare serate fiacche che facciano passare la voglia di questo genere d’intrattenimento a voi e ai vostri clienti.
Potrete anche, se il budget ve lo consente, alternare serate con un cabarettisti famosi ed altri meno conosciuti. Un nome famoso spesso fa molto: oltre a richiamare pubblico lo informa e fidelizza per le successive serate con comici meno noti. Investire una parte del budget su un personaggio televisivo per poi proporre nuovi cabarettisti potrebbe essere dunque l’arma vincente.
Certo, nella scelta è importante capire quali caratteristiche devono avere i comici che cercate per il vostro evento.
E’ dunque bene organizzare fin nei minimi dettagli l’evento, avendo cura di stabilire cosa intendete offrire ai vostri spettatori durante la serata di cabaret che vi apprestate ad organizzare.
Starà a voi stabilire su quale tipo di comicità puntare, anche in questo caso la consulenza di professionisti del settore che calcano le scene da anni può rivelarsi molto utile, visto che saranno gli stessi a consigliarvi il giusto “team” per il vostro evento, magari contattando colleghi “sponsorizzati” da loro stessi, persone di indubbio talento e con altrettanta esperienza.
Dal resto quando si consiglia un amico per un lavoro nessuno ama fare brutta figura, tanto meno dei professionisti, non trovate?
In una serata di cabaret in un ambiente un po’ dispersivo spesso coinvolgere il pubblico è la vera arma vincente. Per avere successo bisogna essere capaci di coinvolgere il pubblico, oltre che a farlo ridere.
In una situazione più teatrale, invece, col pubblico preparato al genere e disposto all’ascolto, l’ideale sarà puntare unicamente sulla bravura personale dell’artista.
Unitamente ai consigli su esposti (esperienza di spettacolo live almeno decennale) vi consiglio nel primo caso di affidarvi ad artisti brillanti, con una grande dialettica e grande capacità d’interazione col pubblico, (ma attenzione a quelli provenienti dai villaggi turistici; molti cabarettisti italiani hanno iniziato come animatori nei villaggi per poi ritrovarsi in tv ma solo dopo una lunga gavetta!). Quindi prima di ingaggiare quelli provenienti dai villaggi assicuratevi che abbiano diversi anni di esperienza live post villaggio.
Nel secondo caso affidatevi a quelli che propongano un repertorio di qualità, intelligente, mai fine a sé stesso ed in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.
Ma vediamo nello specifico quali sono i generi più diffusi dell’arte del far ridere.
Quando si organizza una rassegna è importante disporre di figure professionali con un diverso stile di comicità.
Tra i generi comici proposti troviamo:
– Allusione: questo genere di comicità prende vita quando gli attori giocano con le parole dicendo frasi a metà che lasciano sottointendere un’accusa, una provocazione o un messaggio volto a stuzzicare un’altra persona.
– Barzelletta ( molto usata dai cabarettisti alle prime armi e con una grande capacità dialettica e interpretativa), sovente barzellette anche non troppo spiritose finiscono col coinvolgere gli spettatori non tanto per il carattere ironico della barzelletta, quanto per la capacità di interpretazione.
– Freddura (il cosiddetto “humor inglese”) una battuta secca, talvolta anche acida, che attraverso la maestria può rivelarsi estremamente comica.
– Gioco di parole: i giochi di parole sono tra gli espedienti più usati. Aggrovigliare suoni, parole, coniare nuovi neologismi, rime, parlare in maniera grottesca, magari inscenando una gag comica in cui si parla con un altro interlocutore che esige chiarezza nel linguaggio. Ma attenzione! Solo pochi riescono realmente a raggiungere un buon livello di comicità.
– Grottesco: ovvero comicità bizzarra, al punto di risultare ridicola, paradossale, stravagante, gli attori sono soliti inscenare gag con situazioni paradossali interpretando personaggi fuori dal mondo o particolarmente “sfigati”. Molto spesso questo genere di comicità ha un retrogusto amaro, finendo col lasciare qualche spunto di riflessione profondo al pubblico.
– Satira: i migliori cabarettisti sono dei maestri della satira. Dal resto la satira è una forma “assoluta” del teatro, un genere che prende vita dalla letteratura ed è caratterizzata dall’attenzione critica alla società e alla politica. La satira non è altro che la presa in giro della figura al potere e per questo in linea di massima prende di mira i capi dello Stato (politici) della religione, delle forze armate (militari) e della società in generale. Questo ironizzare per lo più non è fine a sé stesso ma tende a mettere il “re in mutande”, evidenziandone le contraddizioni e promuovendo una riflessione per un cambiamento. La satira così si è spesso rivelata l’arma vincente di alcuni comici ma è bene sapere che questo genere non è nelle corde di tutti, visto che per fare satira è generalmente richiesta una buona cultura politica e una grande attenzione alla società.
– Imitazione: genere di comicità molto in voga, l’imitazione di un personaggio famoso (presentatore, musicista, cantante, attore) o di un politico spesso finisce col riscuotere un enorme successo.
– Iperbole: questo genere si basa sull’esagerazione, sull’esasperazione di persone, fatti, eventi. Ci si avvale, in questo caso, di una comicità grottesca e goliardica che partendo dalla realtà la deforma fino a farla divenire surreale.
– Stereotipo: anche questo genere di comicità è molto battuto dai cabarettisti italiani, visti i tanti luoghi comuni del “belpaese”. Per capirci questo genere di comicità può trarre origine da una battuta sui carabinieri, sulle bionde, sui preti, avvocati, etc.
– Umorismo involontario (demenziale) solitamente questo tipo di gag vengono inscenate da due personaggi, in cui uno dei due è destinato a recitare il ruolo da “mentecatto” (vedi Ale e Franz).
– Leggi di Murphy – Paradosso: così come avviene nella satira, anche qui è richiesta una capacità di analisi della società, anche se contrariamente a quest’ultima questo tipo di comicità non è volta a “punzecchiare” un determinato personaggio politico ma porta a fare ironia su ciò che avviene nel mondo.
– Parodia: ci sia vvale di questo genere, imitando uno stile musicale, artistico, letterario al fine di dissacrarlo ed esasperarlo. La parodia può essere inscenata anche ai danni di un personaggio esistente ( un cantante, un attore, un comico).
– Travestimento: umorismo spesso fondato sul look “ridicolo” che con dei buffi travestimenti mira a far ridere il pubblico. Si è soliti usare un look strampalato “fuori contesto” adottando look “audaci” o adoperando maschere di personaggi del passato al fine di far ridere il pubblico.
– Sarcasmo: chi usa questo genere finge approvazione verso un’affermazione non in linea con le proprie idee, al fine di esasperarne l’assurdità. A differenza della satira, che si rivela chiaramente come una presa per i fondelli, il sarcasmo si rivela solo al termine del discorso. Per questo dovrà essere adottata da cabarettisti dotati di una discreta dialettica.
Come trovare allora il giusto cabarettista?
Se hai un locale, o vuoi organizzare una festa privata, di piazza o una convention ecco qualche utile suggerimento.
Innanzitutto si deve capire quale tipo di budget si ha a disposizione.
In linea di massima uno spettacolo di cabaret di un comico parte da 250 euro fino ad arrivare a 6000 euro circa a seconda della notorietà del cabarettista. Ci sono comici che hanno cachet molto superiori come, Ale & Franz, Luciana Littizzetto eccetera ma non ne parleremo in questo momento.
I cabarettisti più noti, come detto, hanno dei cachet più alti perché richiamano un numero maggiore di pubblico se supportati da una buona pubblicità. Sotto i 250 euro (più ovviamente le spese di viaggio) sconsiglio vivamente l’ingaggio, si rischia di avere artisti alle prime armi che potrebbero con tutta probabilità fare un gran buco nell’acqua. A volte anche comici famosi con cachet elevati rischiano di fare pessime serate questo perché la fama non è sinonimo di professionalità. Molti cabarettisti riescono ad azzeccare il tormentone o l’idea buona per i 3/5 minuti televisivi ma non hanno poi uno spettacolo che superi i 15 minuti (nella migliore delle ipotesi) o l’esperienza di spettacolo live tale da reggere un pubblico dal vivo.
L’ideale è ingaggiare quelli che abbiano almeno 10 anni di esperienza di palco live (esclusa l’esperienza maturata nei villaggi dove si trova un utenza ben differente da un pubblico vero) e poter magari vedere un piccolo promo video.
Ci si può rivolgere alle agenzie di spettacolo, a internet o tramite conoscenze. L’ideale sarebbe poter avere i contatti diretti con i cabarettisti che non hanno vincoli di esclusiva con management di modo da poter evitare i vari ricarichi di agenzia.
Nel sito eventiinmovimento.com si ha la possibilità di avere tutte queste informazioni grazie al fatto che un gruppo di professionisti della comicità auto-promuove i propri spettacoli e quelli dei colleghi sia vincolati da management, sia non vincolati in modo da far girare maggiormente il lavoro garantendo professionalità ed esperienza.
Siate creativi nella ricerca e state certi che i risultati saranno lusinghieri.
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